Ceci fritti



Uno stuzzichino sfizioso da servire con l’aperitivo al posto delle solite noccioline.

Ceci fritti

Ingredienti:
         - Dosi a piacere

Ceci in scatola
Aglio
Rosmarino fresco
Olio EVO
Sale affumicato
Pepe – facoltativo


Versate i ceci in un colino, sciacquateli bene sotto acqua corrente e lasciate sgocciolare. In una padella rosolate l’aglio in un filo d’olio. Aggiungete i ceci e qualche rametto di rosmarino. Rosolate a fuoco medio fino a quando i ceci diventano dorati e leggermente croccanti. Eliminate l’aglio e salate (e pepate) a piacere. Servite caldi usando degli stuzzicadenti per infilzarli.

Risotto con pesche bianche e prosecco



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Anche se siamo a settembre, le pesche bianche sono ancora succulenti e deliziose. Questo risotto è perfetto per viziare i propri ospiti con un piatto insolito, raffinato e dal gusto delicato.

Risotto con pesche bianche e prosecco
- primo piatto
- per 4 persone

Ingredienti:
300 g riso carnaroli
1 cipolla piccola – mondata e tritata finemente
2 pesche bianche – sbucciate e tagliate a dadini
400 ml di prosecco
7 – 8 foglie di basilico
75 ml di olio EVO
Sale
15 g di burro
25 g di parmigiano reggiano grattugiato
1,2 l di brodo vegetale fatto con cipolla, sedano, carota e prezzemolo

In un’ampia casseruola scaldate l’olio e fatevi cuocere la cipolla a fuoco medio-basso fino a diventare trasparente. Alzate la fiamma. Versate il riso nella casseruola e, mescolando continuamente, fatelo tostare fino a quando diventa lucido. Bagnate con 300 ml di prosecco, fatelo sfumare e cuocete il riso per 15 minuti unendo il brodo caldo e filtrato un mestolo alla volta e mescolando spesso. Unite le pesche e il restante 100 ml di vino e cuocete altri 5 minuti continuando ad aggiungere il brodo poco per volte. Aggiustate di sale. A questo punto il risotto dovrebbe essere al dente e cremoso, non asciutto.
Spegnete il fuoco, incorporate il basilico tagliuzzato e mantecate con il parmiggiano e il burro. Coprite e lasciate riposare un minuto o due. Servite subito.


Insalata di anguria



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Bastano due parole per descrivere questa deliziosa insalata: veloce e rinfrescante.

Insalata di anguria

Ingredienti:
Anguria
Cipolla rossa dolce
Menta fresca
Olio EVO
Sale

Tagliate la polpa di anguria a pezzetti. Affettate la cipolla in modo da ricavare degli anellini sottili. Lavate le foglie di menta e asciugatele con carta da cucina.

Mettete l'anguria, gli anelli di cipolla e la menta in una ciotola. Condite con olio e sale. Mescolate delicatamente.

Fagioli neri al caffè




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Il sapore del caffè non è invadente. Anzi, si fonde magnificamente con gli altri ingredienti con un lieve sentore di affumicato. Servito appena tiepido, questo piatto dimostra che è possibile mangiare deliziose zuppe anche in piena estate.

Fagioli neri al caffè
- per 4 - 6 persone

Ingredienti:
400 g di fagioli neri
40 ml di olio EVO
1 spicchio d'aglio, tritato finemente
sedano - 10 cm di gambo più le foglie - tritato
3 cipolle, mondate e tagliate a metà
1/2 cipolla, tritata
3 pomodori pelati e tritati
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
1 - 1 1/2 di zucchero integrale
300 ml di caffè leggero - (preparate il caffè usando metà quantità)
sale e pepe

Mettete i fagioli in ammollo per 8 - 10 ore. Scolateli, sciacquateli e metteteli in una pentola con abbondante acqua fresca. Portate a bollore, abbassate la fiamma, coprite e fate cuocere per 20 - 25 minuti. Scolateli conservando l'acqua di cottura.

Preriscaldate il forno a 160°. Usando una pentola di coccio, riscaldate l'olio aggiungendo il sedano, l'aglio e la cipolla tritata. Cuocete fino a quando la cipolla diventerà trasparente. Unite i pomodori e cuocete altri 2 - 3 minuti. Incorporate lo zucchero e l'aceto. Aggiungete i fagioli, il caffè e abbastanza acqua di cottura per coprire appena gli ingredienti. Salate e pepate a piacere. Mescolate delicatamente per non rompere i fagioli. Appoggiate le mezze cipolle sui fagioli, coprite e infornate fino a quando i fagioli e le cipolle diventeranno teneri, circa 1 ora e mezza. Servite con pane fresco e croccante. 

Pasta e patate di casa mia




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La pasta e patate nasce a Napoli come piatto povero di origine contadino. Un piatto semplice e genuino che per la sua bontà è diventato un classico molto apprezzato della cucina partenopea. La ricetta tradizionale risale al XVII secolo. Dopo la scoperta del Nuovo Mondo furono portati in Europa tanti nuovi alimenti e fra questi la patata. I ceti sociali più poveri, bisognosi di una pietanza che riempisse lo stomaco, cucinava questo ingrediente – allora poco amato dall’aristocrazia e l’alta società – con i pomodori e la pasta creando un piatto delizioso e sostanzioso.
 
Già dall’inizio si utilizzava la pasta mista, tradizione che a tutt’oggi si tramanda di generazione in generazione ma vista la cremosità della preparazione anche formati come tubetti o ditalini sono un abbinamento perfetto.

Nelle cucine della Penisola è usanza cuocere la pasta separatamente per poi aggiungerla già cotta al condimento preparato ottenendo così una consistenza brodosa. In Campania invece, la pasta si cuoce insieme alla verdura cotta in precedenza. Questo metodo di cottura rende il piatto cremoso e vellutato in quanto l’azione ripetuta del mescolare, che spappola le patate, e l’amido rilasciato dalla pasta fa addensare il liquido. In poche parole, la pasta e patate a Napoli non è una minestra ma quasi una pasta asciutta.


Pasta e patate di casa mia
-          primo piatto / piatto unico

Ingredienti:
3 patate medie a pasta gialla (oppure 2 patate grandi)
1 cipolla
4 – 5 pomodorini
Un gambo di sedano di circa 15 cm più le foglie
Olio EVO
Sale
Pepe
200g di tubetti o ditalini
100 g di provola
30 g di parmigiano reggiano grattugiato
Una manciata di foglie di basilico

Mondate la cipolla. Lavate il sedano, eliminate i filamenti e tritatelo grossolanamente insieme alla cipolla. Sciacquate i pomodorini e tagliateli a metà. Lavate e pelate le patate e riducetele a dadini. In una casseruola scaldate circa 30 ml di olio, aggiungete il trito di cipolla e sedano e i pomodorini e rosolate pochi minuti a fiamma moderata. Unite le patate e fate cuocere ancora per qualche minuto prima di aggiungere un litro d’acqua. Portate ad ebollizione, coprite la casseruola, abbassate la fiamma al minimo e lasciate cuocere fino a quando le patate saranno cotte rimestando di tanto in tanto. Salate e pepate a piacere.

Unite la pasta e fate cuocere mescolando frequentemente aggiungendo, se necessario, dell’acqua in piccole quantità alla volta. Quando la pasta sarà al dente spegnete il fuoco, aggiungete la provola tritata, il parmigiano, il basilico spezzettato e un filo d’olio. Amalgamate il tutto, coprite e fate riposare qualche minuto prima di servire. Una volta impiattata la pasta cospargetela con altro parmigiano reggiano.

Polpo grigliato



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Il polpo è protagonista di apprezzatissimi piatti delle tradizioni culinarie di molti paesi. In particolar modo nella cucina asiatica come in quella mediterranea è considerato una vera prelibatezza. Per quanto concerne il valore nutritivo, il polpo ha il pregio di essere un alimento magro e quindi ipocalorico ma ricco di sali minerali come ferro, calcio, potassio e fosforo.

Cucinato a dovere, ha una carne deliziosamente tenera, dolce e succosa che sa di mare e che ci ricorda vagamente quella dell’astice. Per questa sua caratteristica è meglio cucinarlo in modo semplice usando pochi ingredienti per non sovrastare il suo sapore particolare. Con una cottura senza pretese e senza fronzoli come quella alla griglia il polpo si presenta in tutto il suo splendore.


Polpo alla griglia
-          secondo piatto

Ingredienti:
- polpo già pulito
- patate
- limone
- aglio
- prezzemolo tritato
- olio EVO
- sale
- pepe (facoltativo)

Sciacquate il polpo e mettetelo in una pentola con acqua in ebollizione. Coprite, abbassate la fiamma e fate cuocere dolcemente per 40 – 45 minuti se è del peso di circa 1 kg oppure 20 – 30 minuti se è più piccolo. Punzecchiatelo con una forchetta per controllare la cottura avendo cura di non farlo cuocere troppo a lungo altrimenti diventa gommoso. A cottura avvenuta, spegnete il fuoco e lasciatelo raffreddare nella sua acqua. Prelevate il polpo dalla pentola, dividete i tentacoli e poneteli in una ciotola con 1 spicchio d’aglio pelato e schiacciato. Irrorate con l’olio e lasciate marinare girandolo di tanto in tanto.

Lavate e pelate le patate. Tagliate ognuna nel senso della lunghezza ottenendo 4 larghe fette. (Calcolate 2 fette a persona.) Attraverso un colino a maglie fitte filtrate l’acqua di cottura del polpo e cuocetevi le patate fino a quando diventano tenere. Scolatele e adagiatele su un piatto. Spennellate con l’olio ogni fetta su entrambi i lati.

In una ciotola preparate un condimento con 1 parte di succo di limone e 3 parti d’olio, prezzemolo tritato, un pizzico di sale e, se vi piace, del pepe. Sgocciolate il polpo dalla marinata e grigliatelo 3 minuti per lato. Man mano che il polpo è pronto mettetelo ancora caldo nel condimento rigirandolo bene. Ora grigliate le patate fino ad ottenere una crosticina su ogni lato.

Per servire: Mettete 2 fette di patata sul piatto adagiandovi sopra i tentacoli di polpo. Irrorate con il condimento rimasto nella ciotola.

Straccetti di pollo impanati



Qualche anno fa in occasione di una festa ho preparato questi straccetti di pollo impanati senza utilizzare l’uovo. Sono piaciuti a tutti e da allora uso sempre questo metodo ottenendo cotolette croccanti fuori e tenere e succulenti dentro.

Per renderle ancora più gustose si possono insaporire con svariati spezie e aromi: paprika (dolce, forte o affumicato), origano, aglio o cipolla in polvere, pepe rosa macinato, basilico essiccato, curry, cumino, zest di agrumi, polvere di rosmarino solo per citare alcuni. E per intingere? Non fermatevi al solito ketchup o maionese. Andate oltre… salsa harissa, salsa agrodolce, salsa barbecue, aceto balsamico, salsa di soia… “the sky’s the limit”.

Serviti caldi accompagnati da una salsa sono eccezionali ma anche freddi, semplicemente spruzzati di succo di limone, sono squisiti.

Straccetti di pollo impanati
- secondo piatto
 
Ingredienti:
- un petto di pollo affettato
- 2 vasetti di yogurt bianco non zuccherato
- pangrattato
- spezie, aromi e/o erbe essiccate a piacere
- olio EVO
- sale

Preriscaldate il forno a 200° a modalità non ventilato.
Rivestite una teglia con carta da forno e spennellate con un po’ d’olio.
Tagliate le fette di pollo in striscioline larghe 2 cm.
Versate lo yogurt in una ciotola con un pizzico di sale e gli aromi scelti. Mescolate. Aggiungete il pollo girandolo bene per far ricoprire ogni pezzo. Coprite la ciotola e ponetela nel frigo a riposare una trentina di minuti.
In un piatto mettete il pangrattato. Prendete una strisciolina di pollo, scuotetela leggermente per eliminare lo yogurt in eccesso e passatela nel pangrattato facendolo aderire bene.
Adagiate gli straccetti sulla teglia man mano che sono impanate. Irrorate con un filo d’olio e fate cuocere in forno fino a diventare dorate. Salate leggermente.

 


Salmone affumicato su nido di spinaci al limone



Spinaci – freschi, teneri e stuzzicanti. E’ facile preparare un piatto squisito e prelibato con quelle foglioline verde brillante che fanno gola anche al più schizzinoso. Ma come far diventare invitante una pietanza usando quelle surgelate? Controllando il contenuto del congelatore (grandissima invenzione a mio parere!) ho visto che gli spinaci si avvicinavano alla loro “da consumare preferibilmente entro…” data. Diciamo la verità, quei cubetti compressi non sono molto appetitosi eppure una volta cucinati sono una valida alternativa a quelli freschi. Nel piatto non saranno spettacolari ma sono saporiti e nutriente e usando un po’ fantasia si riesce a presentare in tavola delle piccole creazioni apprezzate da tutti.


  
Salmone affumicato su nido di spinaci al limone
-          antipasto

Ingredienti:
- salmone affumicato
- spinaci surgelati
- limone
- aglio
- olio EVO
- sale
- aneto

In una pentola portate a bollore dell’acqua e immergetevi i cubetti di spinaci. Fate cuocere solo il tempo che occorre alle foglie a dividersi. Scolate e premete gli spinaci con il dorso di un cucchiaio per eliminare l’acqua.

In una larga padella scaldate l’olio con l’aglio eliminandolo prima che diventi biondo per evitare un aroma di aglio troppo pronunciata. Aggiungete gli spinaci e fateli saltare rapidamente a fuoco vivissimo. Unite il sale e la scorza grattugiate e il succo di mezzo limone (se state cucinando per 4 persone). Fate asciugare il liquido in eccesso facendo saltare ancora pochissimi minuti.

Per impiattare: Create un piccolo nido con gli spinaci e sopra adagiate il salmone affumicato. Completate con una spolverata di scorza di limone grattugiato e aneto tritato.

 


Una panzanella vecchia cinque secoli



La panzanella come la conosciamo oggi è un piatto squisito della cucina estiva che con la sua semplicità ha saputo conquistare un posto d'onore nella lunga lista dei capolavori culinari italiani ma la versione che si mangiava prima dell'arrivo del pomodoro si presenta altrettanto straordinaria.
Nel secolo XVI Agnolo di Cosimo, pittore fiorentino ai tempi dei Medici conosciuto come il Bronzino, elogiava il piatto nella sua opera "In lode della cipolla":
 
Ma chi vuol trapassar sopra le stelle
di melodia, v'aggiunga olio e aceto
e 'ntinga il pane e mangi a tirapelle.
(…)
Una insalata di cipolla trita
colla porcellanetta e' citriuoli
vince ogn'altro piacer di questa vita.
Questo trapassa l'amor de' figliuoli
e d'amici e di donne, che con essi
t'ammazzeresti per due boccon soli.
Considerate un po' s'e' s'aggiugnessi
bassilico e ruchetta; oh, per averne
non è contratto che non si facessi!

Una panzanella vecchia cinque secoli 

- Bagnate del pane raffermo e strizzatelo.
- Aggiungete cipolle e cetrioli tagliati e condite con sale, olio e aceto.
- Unite basilico spezzettato e rucola.







Melanzane striate grigliate al basilico



La melanzana è molto usata e apprezzata nella cucina mediterranea. Ricette ne abbondano dappertutto, dalla più facile fino a preparazioni più elaborate e scenografiche. Quella che vi propongo utilizza pochissimi ingredienti – giusto quelli che occorrono per esaltare la bontà genuina e salutare di un ortaggio eccezionale.

Trovo che la melanzana striata, con la sua polpa morbida, delicata e naturalmente dolce, si presta meglio delle altre varietà al metodo di cottura di questa ricetta.

Molti di voi conoscete già questo modo di preparare le melanzane e sicuramente siete d’accordo se dico che è un contorno estivo sfizioso e delizioso particolarmente azzeccato per una grigliata all’aperto. Per quei pochi che ancora le devono assaggiare vi assicuro che il vostro palato rimarrà estasiato. Su una scala da 1 a 10 questo piatto si merita il massimo.

Melanzane striate grigliate al basilico
-          contorno

Ingredienti:
- melanzane striate
- olio EVO
- aceto di vino bianco
- sale
- aglio
- basilico fresco

Tritate finemente l’aglio sbucciato e le foglie di basilico lavate e asciugate. Mettete da parte. Lavate e spuntate le melanzane. Tagliatele a metà per il lungo. Su ogni metà praticate dei tagli in diagonale distanziati 2 cm l’uno dall’altro. Ripetete i tagli ma nella direzione opposta.
Spennellate le melanzane con l’olio e mettetele sulla griglia/piastra con la buccia rivolta verso il basso. Fate cuocere per 3 – 4 minuti (molto dipende dal fuoco) e poi giratele cuocendo per altri 3 – 4 minuti. Punzecchiate una con una forchetta per controllare la cottura. Una volta cotte adagiatele su un vassoio in un unico strato.

Ancora calde, spruzzatele con poco aceto e salate a piacere. Inserite il trito preparato nei tagli praticati nelle melanzane e irrorate con un filo d’olio. Servite a temperatura ambiente.

Note: 
Saranno altrettante buone sostituendo il basilico con origano fresco ma mancherà quel
   sapore tipicamente “estivo” che il basilico conferisce al piatto.

-  A chi piace il piquant può spolverizzare le melanzane con peperoncino macinato.


"Chips" di piadine



Una sera ho dovuto improvvisare una cena per ospiti imprevisti. Erano persone a me assai care e mi faceva tanto piacere passare del tempo insieme. Come spesso accade per le cene “impromptu” si pensa subito ad ordinare delle pizze ma facendo razzia del frigo ecco apparire in tavola un appetitoso tagliere di formaggi e salumi, stuzzicanti ciotole di sott’oli, sott’aceti ed olive, una bella insalata variopinta e per accompagnare il tutto, cestini di pane, crostini e le mie aromatiche "chips" di piadine appena sfornate.  Che bella sensazione si prova nel sapere di poter allestire una tavola alettante in pochi minuti.

"Chips" di piadine
- stuzzichini/snacks

Ingredienti:
- piadine preconfezionate
- olio EVO
- sale affumicato
- aglio in polvere
- spezie e erbe aromatiche secche a piacere


Preriscaldate il forno a 200°.
Spennellate le piadine con l'olio e spolverizzatele con l'aglio e sale. Mi piace usare il sale affumicato per il suo sapore intenso.


Cospargete le piadine con le spezie e/o erbe aromatiche. Io ho cosparso alcune con l'origano, qualcuna con la paprika, altre con semi di finocchio pestato ed altre ancora con una miscela di erbe miste.
Con le forbici da cucina tagliate le piadine in pezzetti più piccoli e disponeteli su una placca da forno che metterete sul ripiano più alto del forno a tostare.
Raffreddate, le chips sono ottime ma appena sfornate sono una favola!
Buon appetito.

La panzanella diventa finger food




La panzanella è un piatto nato dalla povertà, dalla necessità di utilizzare tutto quello che rimaneva perché, si sa, nella cucina povera non si butta via niente, anzi, si ricicla tutto. E proprio il pane, considerato “sacro” perché garantiva la sopravvivenza - più di ogni altro alimento - ha trovato impiego in innumerevoli ricette. Ho visto donne che prima di buttar via un pezzo di pane vecchio facevano il segno della croce come se stessero commettendo un peccato. Altre invece lo baciavano, quasi come a chiedere perdono.

L’ingrediente base della panzanella è proprio il pane; quel pane raffermo che i contadini erano soliti bagnare per poi mescolare alle verdure che raccoglievano nell’orto. Infatti alcuni sostengono che il nome del piatto deriva proprio da questa usanza, dalle parole “pane” e “zanella” (zuppiera), mentre per altri deriva da “panzana” che significava “pappa”.

La panzanella ha natali antichi, secolari, e nonostante le origini umili fu apprezzata da tutte le classi sociali. Già nel secolo XIV nel suo capolavoro Il Decameron, Boccaccio ci parla di un piatto che lui chiamava “pan lavato”. Il Bronzino, pittore rinascimentale, addirittura ne rende omaggio nel suo “Della cipolla”.

Con l’arrivo del pomodoro dal Nuovo Mondo, la panzanella si arricchisce diventando lo straordinario piatto che oggi tutti ci invidiano. Una pietanza tanto gustosa che, a quanto si narra, nel 1865 mentre il re Vittorio Emanuele si trovava nel Chianti per una battuta di caccia, Bettino Ricasoli gli offrì una versione “nobile” dell’insalata, un tributo al Tricolore simboleggiato dal basilico (verde), il pane (bianco) ed il pomodoro (rosso).

La preparazione della panzanella è di una semplicità incredibile. E’ consigliabile però preparare una quantità sufficiente per un pasto soltanto perché, come tutte le insalate condite, non si mantiene a lungo dato che l’aceto e il sale tendono a “cuocere” le verdure. Le dosi ideali, secondo me, sono 1 parte di pomodori, 1 parte di cipolle, 1 parte di cetrioli, 3 parti di pane bagnato e sbriciolato e una bella manciata di basilico spezzettato; il pane deve costituire la metà della preparazione. Per quanto riguarda il condimento, insaporisco il pane con l’aceto e in una ciotola a parte condisco le verdure con l’olio. Lascio insaporire per un po’ e poi unisco il tutto aggiungendo il basilico e salando all’ultimo momento.

Avevo già preparato questa delizia la settimana scorsa, ma l’altro giorno avevo voglia di gustarla di nuovo. Così ho tagliato le verdure e le ho messe in frigo ad insaporire, ma poi mi sono accorta di non avere del pane raffermo. Di solito quando questo accade mi ripiego sulle friselle, ma guardando nel mobile dispensa ho visto del pane per tramezzini e ho incominciato a pensare “se invece di mettere il pane nella panzanella mettessi la panzanella nel pane?
La panzanella nei coni di pane
Ho preriscaldato il forno a 200°.
Con il mattarello ho appiattito le fette quadrate di pane per tramezzini.
Le ho spalmate con la margarina e poi le ho avvolte attorno alle formine per cannoli con la parte unta fuori e usando degli stuzzicadenti per tenerle ferme.
          
Ho messo i coni su una placca da forno antiaderente e poi li ho messi sul ripiano più alto del forno ad abbrustolire.
Una volta raffreddati i coni ho sfilato le formine e tolto gli stuzzicadenti.
Li ho riempiti con le verdure preparate in precedenza solo al momento di servire. 



E questa è la storia di come la panzanella è diventata finger food.


Carpaccio di ravanelli marinati con straccetti di tonno grigliati



Non amo molto il gusto piccantino del ravanello ma preparato in questa maniera acquista una dolcezza che lo trasforma completamente. Questo carpaccio l’ho preparato altre volte ma sempre da solo. Invece oggi ho provato ad abbinarlo a degli straccetti di tonno che avevo grigliato usando la marinatura per fare un’emulsione che poi ho usato per condire il tutto.

Strepitoso!!! Quest’è stata la prima parola che mi è venuta in mente appena l’ho assaggiato. Il sapore delicato che acquisisce il ravanello si sposa alla perfezione con il gusto un po’ rustico di un pesce “carnoso” grigliato. Una combinazione davvero vincente.

A parte il tempo per la marinatura, è un piatto veloce ma di un’intensità di sapore unico e saporitissimo e in base a come fate le porzioni può essere proposto sia come antipasto che come secondo piatto leggero e fresco - ideale per il grande caldo.

Carpaccio di ravanelli marinati con straccetti di tonno grigliati
-          antipasto / secondo piatto

Ingredienti:
tonno fresco
ravanelli
aceto di vino bianco
sale
indivia riccia
olio EVO

Lavate e spuntate i ravanelli e affettateli molto sottili. Salate le fettine ottenute e mettetele in una ciotola stretta oppure in un barattolo. Coprite con l’aceto e lasciate marinare per almeno 3 ore.

Scolate i ravanelli e mettete le rondelle su una metà del piatto accavallandole leggermente. Sull’altra metà metteteci qualche foglia di indivia lavata, asciugata e spezzettata. Versate l’olio in proporzione sufficiente nel barattolo contenente la marinatura, aggiungete un pizzico di sale e mescolate energicamente.

Tagliate i tranci di tonno a filetti. Irrorate con un filo d’olio e grigliateli rapidamente sulla piastra. Appoggiate gli straccetti di pesce ancora caldi sull’indivia. Condite sia il carpaccio che il pesce con l’emulsione preparata. Servite subito.


La Scarpetta

la Scarpetta

la Scarpetta - versione individuale

La Scarpetta
- antipasto

Un giorno guardando un programma televisivo vidi una scena girata in un ristorantino italiano dove il cameriere portava in tavola un piatto di sugo ed un cestino di pane ai clienti che aspettavano le proprie ordinazioni.
L'idea mi è sembrata buona. Ho pensato: perché no?! Ho sempre qualche mestolo di sugo nel frigo, che sia il ragù della domenica oppure uno più leggero fatto in settimana. Così l'ho provato con il sugo alla pizzaiola ed è stato un successo.
Non ci vuole niente per allestire uno sfizioso antipastino in pochi minuti, ideale per una cenetta informale tra amici. Basta del pane fresco e croccante ed un bel sughetto fumante cosparso di parmigiano o erbe aromatiche a piacere oppure, perché no, ambedue ed il gioco è fatto.

Il mio finto Pico de Gallo



Il Pico de Gallo è una stupenda salsa messicana - un delizioso caleidoscopio di sapori e colori. Ma, ahimè, un po’ per la stagionalità e un po’ per la difficoltà nel reperire alcuni ingredienti, ho dovuto adattarla cercando di mantenere, il più possibile, gli stessi profumi e la stessa consistenza croccante e soprattutto gli stessi sapori; ma allo stesso tempo volevo darle un “qualcosa” di familiare, di italiano. Il risultato? Un condimento che conquista per la sua freschezza, i suoi colori e la sua versatilità ed è proprio questa che la rende eccezionale. Si può utilizzare in svariati modi:
 
Antipasto – usatela come topping per delle golosissime ed allegre bruschette

Primo piatto – condite della pasta corta per un’insalata di pasta accattivante quanto
                      saporita

Contorno – si accosta magnificamente a carni e pesci grigliati



Il mio finto Pico de Gallo
-          Condimento / contorno

Ingredienti:
1 peperone giallo
1 cipolla rossa
10 pomodorini
50 ml di olio EVO
20 ml di aceto di vino
Sale
5 – 6 foglie di basilico

Lavate le verdure. Togliete il picciolo, i semi ed i filamenti bianchi al peperone. Mondate la cipolla. Riducete le verdure in una dadolata piccola che metterete in una ciotola. Aggiungete l’olio, il sale e l’aceto. Mescolate bene amalgamando gli ingredienti tra loro. Coprite e mettete a riposare in frigo per almeno un paio d’ore.
Al momento di servire, spolverizzate con il basilico tagliuzzato.

Polpo alla gallega con sale affumicato


Polpo alla gallega con sale affumicato
- antipasto o secondo piatto

Il polpo alla gallega è conosciuto anche come pulbo a feira (polpa alla fiera). Tempo fa i contadini partivano per raggiugere le fiere dove vendere o comprare bestiame, vendere i propri prodotti e comprare provviste da portare a casa ed essendo il viaggio piuttosto lungo per molti di loro, si fermavano presso i pulpeiras per mangiare. Un piatto locale offerto agli avventori era il polpo cotto in grandi pentole di rame che veniva condito con olio d’olive, sale e paprika e servito su dei taglieri di legno.

Oggi questa preparazione è diventata un piatto tipico non solo della Galizia, regione in cui ha avuto origine, ma della cucina spagnola in genere. In porzioni minori fa parte del vasto e allettante repertorio dei famosi tapas. In porzioni maggiori, invece, può essere servito come secondo piatto oppure si può consumare come una rustica ma squisita cena da gustare con un buon bicchiere di vino e del pane fresco e croccante.

E’ una ricetta facile da realizzare e, secondo me, ha il pregio di non necessitare l’indicazione delle quantità dei pochi ingredienti in quanto questi si possono dosare in base al proprio gusto e al numero dei commensali.

Ingredienti:
-          Polpo
-          Patate
-          Cipolla
-          Sale
-          Olio EVO
-          Paprika dolce
-          Peperoncino (facoltativo)
-          Sale affumicato

Il procedimento è semplice.

1.     Fate bollire il polpo in abbondante acqua salata. (Normalmente si aggiunge anche una cipolla ma io non la metto.) Cotto il polpo, lasciatelo raffreddare nell’acqua di cottura.

2.     Lavate e sbucciate le patate e tagliatele a fette spesse 1 cm. Lessatele fino a quando saranno tenere. Mettete le patate sgocciolate in una terrina, conditele con olio, sale affumicato e un po’ di cipolla grattugiata o affettata molto sottilmente – (il perché non metto la cipolla a cuocere insieme al polpo).

3.     Sgocciolate il polpo, tagliatelo a rondelle e, in una ciotola, conditelo con olio, paprika dolce e, se piace, peperoncino.

4.     Coprite le ciotole e fate insaporire in frigo per circa un’ora.

5.     Al momento di servire, disponete le patate in un piatto con sopra il polpo. Decorate con una fogliolina tenera di sedano.

N.B. – A qualcuno piace cuocere le patate nell’acqua di cottura del polpo per far assorbire
          il sapore.
         Sappiate che in questo caso si altera il colore delle patate.

Conchiglioni ripiene di melanzane


Io amo la pasta al forno per due motivi. Il primo, perché è buonissima (ovvio!) ed il secondo è che mentre cuoce nel forno posso liberarmi di stoviglie e quant'altro in anticipo. Con questa ricetta ho voluto creare una pasta al forno leggera, ideale per la bella stagione in arrivo. Il ripieno non è un impasto pesante ma ingredienti semplici tenuti insieme dalla mozzarella. E' un piatto accattivante e profumato, perfetto per quando ci sono ospiti.

Conchiglioni ripiene di melanzane
-  primo piatto
-  per 6 persone

Ingredienti:
250 g di conchiglioni
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
6 ciuffetti di basilico
Olio per friggere
Farina

Per il sugo:
300 ml di passata di pomodoro
2 spicchi d’aglio, sbucciati e schiacciati
8 filetti d’acciughe sotto sale
20 g di capperi sotto sale
Peperoncino (facoltativo)
50 ml d’olio EVO
¼ cucchiaino di zucchero
Sale

Per il ripieno:
400 g di melanzane lunghe
1 spicchio d’aglio, sbucciato e schiacciato
5 – 6 foglie di basilico
200 g di mozzarella di bufala
80 ml d’olio EVO
Sale – pepe

In una casseruola, su fuoco non troppo vivace, soffriggete nell’olio l’aglio, i capperi sciacquati e tritati, le acciughe e, a vostro piacimento, il peperoncino. Fate insaporire per qualche minuto fino a quando le acciughe si saranno sciolte. Eliminate l’aglio ed aggiungete il passato di pomodori, il sale e lo zucchero. Coprite e lasciate cuocere dolcemente per una ventina di minuti mescolando di tanto in tanto.

Lavate e spuntate le melanzane. Pelatene una sola mettendo da parte la buccia. Riducete le melanzane in una dadolata di circa 1 cm che verserete in una padella insieme all’olio, l’aglio ed un pizzico di sale. Fate rosolare a fuoco basso, girando spesso, fino a quando le melanzane saranno cotte. Aggiustate di sale e pepate a piacere. Spegnete il fuoco e fate raffreddare a recipiente coperto. Lavate, asciugate e tagliate a striscioline il basilico. Sminuzzate la mozzarella, lasciatela colare il liquido in eccesso ed incorporatela alle melanzane insieme al basilico.

Tagliate la buccia di melanzana a filetti sottilissimi, infarinateli leggermente e friggeteli 2 minuti in olio bollente. Scolate su carta assorbente.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata per 6 minuti prelevandola con un colino in modo da non romperla e trasferendola su uno strofinaccio a colare e raffreddare un po’. Farcite ogni conchiglia con il composto di melanzane e mozzarella completando con un cucchiaio scarso del sugo preparato.

In una teglia da forno, fate uno strato sottile di sugo e adagiatevi le conchiglie in un unico strato. Irrorate con un filo d’olio e spolverizzate con il parmigiano. Coprite la teglia con un foglio di alluminio e infornate a 200° per 20 minuti.

Per servire, mettete due cucchiai di sugo al centro del piatto allargandolo un po’ con il dorso del cucchiaio. Adagiatevi sopra 5 conchiglioni disposte a raggiera a mo’ di petali di fiore. Decorate con un ciuffetto di basilico al centro e la buccia fritta sbriciolate cosparsa intorno.