Una panzanella vecchia cinque secoli



La panzanella come la conosciamo oggi è un piatto squisito della cucina estiva che con la sua semplicità ha saputo conquistare un posto d'onore nella lunga lista dei capolavori culinari italiani ma la versione che si mangiava prima dell'arrivo del pomodoro si presenta altrettanto straordinaria.
Nel secolo XVI Agnolo di Cosimo, pittore fiorentino ai tempi dei Medici conosciuto come il Bronzino, elogiava il piatto nella sua opera "In lode della cipolla":
 
Ma chi vuol trapassar sopra le stelle
di melodia, v'aggiunga olio e aceto
e 'ntinga il pane e mangi a tirapelle.
(…)
Una insalata di cipolla trita
colla porcellanetta e' citriuoli
vince ogn'altro piacer di questa vita.
Questo trapassa l'amor de' figliuoli
e d'amici e di donne, che con essi
t'ammazzeresti per due boccon soli.
Considerate un po' s'e' s'aggiugnessi
bassilico e ruchetta; oh, per averne
non è contratto che non si facessi!

Una panzanella vecchia cinque secoli 

- Bagnate del pane raffermo e strizzatelo.
- Aggiungete cipolle e cetrioli tagliati e condite con sale, olio e aceto.
- Unite basilico spezzettato e rucola.







Melanzane striate grigliate al basilico



La melanzana è molto usata e apprezzata nella cucina mediterranea. Ricette ne abbondano dappertutto, dalla più facile fino a preparazioni più elaborate e scenografiche. Quella che vi propongo utilizza pochissimi ingredienti – giusto quelli che occorrono per esaltare la bontà genuina e salutare di un ortaggio eccezionale.

Trovo che la melanzana striata, con la sua polpa morbida, delicata e naturalmente dolce, si presta meglio delle altre varietà al metodo di cottura di questa ricetta.

Molti di voi conoscete già questo modo di preparare le melanzane e sicuramente siete d’accordo se dico che è un contorno estivo sfizioso e delizioso particolarmente azzeccato per una grigliata all’aperto. Per quei pochi che ancora le devono assaggiare vi assicuro che il vostro palato rimarrà estasiato. Su una scala da 1 a 10 questo piatto si merita il massimo.

Melanzane striate grigliate al basilico
-          contorno

Ingredienti:
- melanzane striate
- olio EVO
- aceto di vino bianco
- sale
- aglio
- basilico fresco

Tritate finemente l’aglio sbucciato e le foglie di basilico lavate e asciugate. Mettete da parte. Lavate e spuntate le melanzane. Tagliatele a metà per il lungo. Su ogni metà praticate dei tagli in diagonale distanziati 2 cm l’uno dall’altro. Ripetete i tagli ma nella direzione opposta.
Spennellate le melanzane con l’olio e mettetele sulla griglia/piastra con la buccia rivolta verso il basso. Fate cuocere per 3 – 4 minuti (molto dipende dal fuoco) e poi giratele cuocendo per altri 3 – 4 minuti. Punzecchiate una con una forchetta per controllare la cottura. Una volta cotte adagiatele su un vassoio in un unico strato.

Ancora calde, spruzzatele con poco aceto e salate a piacere. Inserite il trito preparato nei tagli praticati nelle melanzane e irrorate con un filo d’olio. Servite a temperatura ambiente.

Note: 
Saranno altrettante buone sostituendo il basilico con origano fresco ma mancherà quel
   sapore tipicamente “estivo” che il basilico conferisce al piatto.

-  A chi piace il piquant può spolverizzare le melanzane con peperoncino macinato.


"Chips" di piadine



Una sera ho dovuto improvvisare una cena per ospiti imprevisti. Erano persone a me assai care e mi faceva tanto piacere passare del tempo insieme. Come spesso accade per le cene “impromptu” si pensa subito ad ordinare delle pizze ma facendo razzia del frigo ecco apparire in tavola un appetitoso tagliere di formaggi e salumi, stuzzicanti ciotole di sott’oli, sott’aceti ed olive, una bella insalata variopinta e per accompagnare il tutto, cestini di pane, crostini e le mie aromatiche "chips" di piadine appena sfornate.  Che bella sensazione si prova nel sapere di poter allestire una tavola alettante in pochi minuti.

"Chips" di piadine
- stuzzichini/snacks

Ingredienti:
- piadine preconfezionate
- olio EVO
- sale affumicato
- aglio in polvere
- spezie e erbe aromatiche secche a piacere


Preriscaldate il forno a 200°.
Spennellate le piadine con l'olio e spolverizzatele con l'aglio e sale. Mi piace usare il sale affumicato per il suo sapore intenso.


Cospargete le piadine con le spezie e/o erbe aromatiche. Io ho cosparso alcune con l'origano, qualcuna con la paprika, altre con semi di finocchio pestato ed altre ancora con una miscela di erbe miste.
Con le forbici da cucina tagliate le piadine in pezzetti più piccoli e disponeteli su una placca da forno che metterete sul ripiano più alto del forno a tostare.
Raffreddate, le chips sono ottime ma appena sfornate sono una favola!
Buon appetito.

La panzanella diventa finger food




La panzanella è un piatto nato dalla povertà, dalla necessità di utilizzare tutto quello che rimaneva perché, si sa, nella cucina povera non si butta via niente, anzi, si ricicla tutto. E proprio il pane, considerato “sacro” perché garantiva la sopravvivenza - più di ogni altro alimento - ha trovato impiego in innumerevoli ricette. Ho visto donne che prima di buttar via un pezzo di pane vecchio facevano il segno della croce come se stessero commettendo un peccato. Altre invece lo baciavano, quasi come a chiedere perdono.

L’ingrediente base della panzanella è proprio il pane; quel pane raffermo che i contadini erano soliti bagnare per poi mescolare alle verdure che raccoglievano nell’orto. Infatti alcuni sostengono che il nome del piatto deriva proprio da questa usanza, dalle parole “pane” e “zanella” (zuppiera), mentre per altri deriva da “panzana” che significava “pappa”.

La panzanella ha natali antichi, secolari, e nonostante le origini umili fu apprezzata da tutte le classi sociali. Già nel secolo XIV nel suo capolavoro Il Decameron, Boccaccio ci parla di un piatto che lui chiamava “pan lavato”. Il Bronzino, pittore rinascimentale, addirittura ne rende omaggio nel suo “Della cipolla”.

Con l’arrivo del pomodoro dal Nuovo Mondo, la panzanella si arricchisce diventando lo straordinario piatto che oggi tutti ci invidiano. Una pietanza tanto gustosa che, a quanto si narra, nel 1865 mentre il re Vittorio Emanuele si trovava nel Chianti per una battuta di caccia, Bettino Ricasoli gli offrì una versione “nobile” dell’insalata, un tributo al Tricolore simboleggiato dal basilico (verde), il pane (bianco) ed il pomodoro (rosso).

La preparazione della panzanella è di una semplicità incredibile. E’ consigliabile però preparare una quantità sufficiente per un pasto soltanto perché, come tutte le insalate condite, non si mantiene a lungo dato che l’aceto e il sale tendono a “cuocere” le verdure. Le dosi ideali, secondo me, sono 1 parte di pomodori, 1 parte di cipolle, 1 parte di cetrioli, 3 parti di pane bagnato e sbriciolato e una bella manciata di basilico spezzettato; il pane deve costituire la metà della preparazione. Per quanto riguarda il condimento, insaporisco il pane con l’aceto e in una ciotola a parte condisco le verdure con l’olio. Lascio insaporire per un po’ e poi unisco il tutto aggiungendo il basilico e salando all’ultimo momento.

Avevo già preparato questa delizia la settimana scorsa, ma l’altro giorno avevo voglia di gustarla di nuovo. Così ho tagliato le verdure e le ho messe in frigo ad insaporire, ma poi mi sono accorta di non avere del pane raffermo. Di solito quando questo accade mi ripiego sulle friselle, ma guardando nel mobile dispensa ho visto del pane per tramezzini e ho incominciato a pensare “se invece di mettere il pane nella panzanella mettessi la panzanella nel pane?
La panzanella nei coni di pane
Ho preriscaldato il forno a 200°.
Con il mattarello ho appiattito le fette quadrate di pane per tramezzini.
Le ho spalmate con la margarina e poi le ho avvolte attorno alle formine per cannoli con la parte unta fuori e usando degli stuzzicadenti per tenerle ferme.
          
Ho messo i coni su una placca da forno antiaderente e poi li ho messi sul ripiano più alto del forno ad abbrustolire.
Una volta raffreddati i coni ho sfilato le formine e tolto gli stuzzicadenti.
Li ho riempiti con le verdure preparate in precedenza solo al momento di servire. 



E questa è la storia di come la panzanella è diventata finger food.


Carpaccio di ravanelli marinati con straccetti di tonno grigliati



Non amo molto il gusto piccantino del ravanello ma preparato in questa maniera acquista una dolcezza che lo trasforma completamente. Questo carpaccio l’ho preparato altre volte ma sempre da solo. Invece oggi ho provato ad abbinarlo a degli straccetti di tonno che avevo grigliato usando la marinatura per fare un’emulsione che poi ho usato per condire il tutto.

Strepitoso!!! Quest’è stata la prima parola che mi è venuta in mente appena l’ho assaggiato. Il sapore delicato che acquisisce il ravanello si sposa alla perfezione con il gusto un po’ rustico di un pesce “carnoso” grigliato. Una combinazione davvero vincente.

A parte il tempo per la marinatura, è un piatto veloce ma di un’intensità di sapore unico e saporitissimo e in base a come fate le porzioni può essere proposto sia come antipasto che come secondo piatto leggero e fresco - ideale per il grande caldo.

Carpaccio di ravanelli marinati con straccetti di tonno grigliati
-          antipasto / secondo piatto

Ingredienti:
tonno fresco
ravanelli
aceto di vino bianco
sale
indivia riccia
olio EVO

Lavate e spuntate i ravanelli e affettateli molto sottili. Salate le fettine ottenute e mettetele in una ciotola stretta oppure in un barattolo. Coprite con l’aceto e lasciate marinare per almeno 3 ore.

Scolate i ravanelli e mettete le rondelle su una metà del piatto accavallandole leggermente. Sull’altra metà metteteci qualche foglia di indivia lavata, asciugata e spezzettata. Versate l’olio in proporzione sufficiente nel barattolo contenente la marinatura, aggiungete un pizzico di sale e mescolate energicamente.

Tagliate i tranci di tonno a filetti. Irrorate con un filo d’olio e grigliateli rapidamente sulla piastra. Appoggiate gli straccetti di pesce ancora caldi sull’indivia. Condite sia il carpaccio che il pesce con l’emulsione preparata. Servite subito.


La Scarpetta

la Scarpetta

la Scarpetta - versione individuale

La Scarpetta
- antipasto

Un giorno guardando un programma televisivo vidi una scena girata in un ristorantino italiano dove il cameriere portava in tavola un piatto di sugo ed un cestino di pane ai clienti che aspettavano le proprie ordinazioni.
L'idea mi è sembrata buona. Ho pensato: perché no?! Ho sempre qualche mestolo di sugo nel frigo, che sia il ragù della domenica oppure uno più leggero fatto in settimana. Così l'ho provato con il sugo alla pizzaiola ed è stato un successo.
Non ci vuole niente per allestire uno sfizioso antipastino in pochi minuti, ideale per una cenetta informale tra amici. Basta del pane fresco e croccante ed un bel sughetto fumante cosparso di parmigiano o erbe aromatiche a piacere oppure, perché no, ambedue ed il gioco è fatto.